di Giulia Druetta (collettivo AlterEva)
Parto da alcune parole che ho scritto nella lettera di Paestum 2013 “Libere davvero. Libertà è poter essere, poter scegliere, poter desiderare. È una pulsione naturale, un bisogno palpabile, una lotta irrinunciabile”.
Qui, da tutte noi, cerco una risposta per dar senso a queste parole.
Si sta di nuovo combattendo una battaglia politica sul corpo delle donne, in un modo che abbiamo già vissuto.
Quest’offensiva si impegna su un doppio piano: dal basso, con la presenza dei no-choice negli ospedali, consultori (e a Torino di recente anche nei luoghi della formazione) e dall’alto nelle istituzioni europee e statali. La proposta di legge del governo del partito popolare conservatore spagnolo, oltre a riaffermare l’obiezione di coscienza per tutto il personale medico, introduce drastiche limitazioni alla possibilità di interrompere la gravidanza, attribuisce l’esclusiva decisione ai medici e riporta l’aborto a essere un reato.
Commenti recenti